Volontaria giurisdizione

10 ottobre 2022

Lo schema di decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri, che a breve sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, attribuisce ai notai la competenza di rilasciare autorizzazioni nei casi di minori o di persone beneficiarie di misure di protezione.

Si tratta di una riforma che Federnotai saluta con favore, perché semplifica il traffico giuridico ed evita che le parti debbano attendere un provvedimento giudiziario per poter stipulare l’atto. Inoltre, valorizza la figura del notaio come arbitro degli interessi e, pur nella sua imparzialità, guardiano degli interessi della parte più debole del rapporto.

Come già accaduto nel 2000 in tema di atti costitutivi delle società e di modifica dello statuto, oppure più di recente con l’attribuzione ai notai del rilascio del certificato successorio europeo, si registra un trend legislativo che tende a valorizzare i notai affidando loro funzioni “lato sensu” giurisdizionali in un’ottica deflattiva dell’attività dei tribunali e di sussidiarietà nell’amministrazione della giustizia.

E alla prova dei fatti, il Notariato ha dimostrato di saper svolgere un ottimo ruolo di soft law nell’orientare la classe notarile verso interpretazioni più uniformi che nel passato.

Ciò avverrà a maggior ragione nei casi di volontaria giurisdizione, giacché il controllo che viene affidato ai notai è di tipo meramente qualitativo: riguarda, cioè, la convenienza delle operazioni, in quanto la valutazione attiene alla necessità o all’utilità evidente dell’operazione avuto riguardo all’interesse del minore o dell’incapace.

E il notaio è perfettamente in grado di percepire il contesto in cui matura l’operazione e di assumere le informazioni, svolgendo questo controllo con efficacia e competenza.

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